Amandoti, torna il progetto per le donne malate di tumore: «L’estetica oncologica può agevolare il benessere psico-emotivo»

Amandoti

Torna l’appuntamento con il progetto Amandoti che offre trattamenti di estetica oncologica gratuiti alle donne in cura per una patologia tumorale. Nato dalla collaborazione tra ICS Maugeri, Comitato A.N.D.O.S. di Milano ODV e OTI Italia, divisione di Oncology Training International, il progetto insegna alle pazienti a prendersi cura del proprio aspetto attraverso trattamenti, tecniche e strategie che aiutano a gestire dal punto di vista estetico gli effetti collaterali delle terapie.

Ogni secondo lunedì del mese, presso lo Spazio Maugeri di via Clefi a Milano, viene allestito un ambiente dove le estetiste certificate OTI, su prenotazione, eseguono trattamenti estetici complementari personalizzati sulla base della situazione clinica e dello stadio della malattia con prodotti e manualità studiati appositamente per donare benessere alle donne che stanno affrontando un percorso di cura, con un miglioramento della qualità di vita percepita e dell’adattamento alla malattia e alle cure.

“Di fronte a una diagnosi di tumore una delle prime preoccupazioni riguarda i cambiamenti che si verificheranno a livello del proprio aspetto fisico, conseguenza della malattia e dei trattamenti chirurgici, chemioterapici, radioterapici e ormonali – spiega la dott.ssa Daniela Bossi, chirurgo senologo a Chirurgo senologo a IRCCS Maugeri Pavia e Spazio Maugeri Clefi e Presidente del A.N.D.O.S. ODV comitato di Milano (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) – perdita dei capelli, delle ciglia e delle sopracciglia, pallore, occhiaie, aumento o perdita di peso e ulcere oltre ad avere un impatto negativo sulla qualità di vita delle pazienti, sull’autostima e sul livello di funzionamento emotivo e sociale, modificano la percezione dell’immagine di sé e rappresentano per molte un rimando costante alla condizione di malattia. L’estetica oncologica, intervenendo sull’aspetto estetico, può agevolare il benessere psico-emotivo con effetti benefici anche sull’aderenza alle cure da parte delle pazienti. Per questo è ormai considerata a tutti gli effetti parte del percorso di cura”.

Nel corso degli anni si è andata sempre più diffondendo l’esigenza di affiancare alle tradizionali cure mediche dei percorsi multidisciplinari che coinvolgono altre figure oltre a quelle sanitarie, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle pazienti e il loro benessere anche durante il periodo di cura. In questo contesto, i trattamenti di estetica oncologica rappresentano uno strumento fondamentale per gestire l’impatto della malattia sul piano psicologico e fisico.

“Durante gli appuntamenti di Amandoti presso lo Spazio Maugeri Clefi offriamo alle pazienti che stanno affrontando un percorso oncologico una consulenza dermocosmetica, trattamenti viso, massaggi, trattamenti mani e piedi – spiega Angela Noviello, Direttore di OTI Italia e pioniera dell’estetica oncologica in Italia con oltre dieci anni di esperienza in questo campo -. Partiamo dal racconto della loro beauty routine abituale e spieghiamo come adattarla alle esigenze della pelle che durante le terapie diviene più sensibile e richiede qualche attenzione in più. Insieme decidiamo a cosa dedicarci – viso, mani, piedi o massaggio – a seconda delle loro esigenze di quel momento ma sempre tenendo presente lo stato attuale della malattia e adattando trattamenti e prodotti alle terapie in corso”.

Prima di ogni trattamento viene fatta compilare una scheda clinica indispensabile a identificare in maniera chiara il quadro clinico della paziente e strutturare così un percorso estetico personalizzato, sicuro e che non interferisca con le terapie in corso.

“Non applichiamo protocolli standardizzati, perché ogni paziente è unica per condizione e necessità, ma ci atteniamo scrupolosamente a rigide linee guida che ci consentono di trattare ognuna di loro in modo personalizzato e sicuro: non eseguiamo trattamenti su pazienti che presentano rush cutanei o febbre, né nelle 24 ore successive all’infusione e tra la 7^ e la 10^ giornata successive all’assunzione del farmaco, quando le difese immunitarie sono molto basse”, spiega Angela Noviello.

“Gli ultimi dati epidemiologici ci dicono che in oltre il 70% dei casi le pazienti con tumore della mammella guariscono, la sopravvivenza si attesta in circa l’88% dei casi. Accanto alle terapie chemioterapiche, si stanno facendo strada trattamenti, come quelli ormonali, che prevedono lunghi periodi di somministrazione. Non possiamo pensare che le pazienti durante il percorso di cura mettano la loro vita in stand by – spiega ancora la dott.ssa Bossi –. Il progetto Amandoti ha proprio la finalità di offrire a tutte le donne che stanno vivendo la malattia, che siano in cura in uno dei nostri Istituti o in altri indifferentemente, risposte e supporto su quegli aspetti spesso sottovalutati ma tanto importanti per il loro benessere e la loro vita sociale e di coppia”.