Inpgi 2, il Comitato amministratore è incompleto: la deputata Annarita Patriarca presenta un’interrogazione al ministro del Lavoro Marina Calderone

La deputata di Forza Italia Annarita Patriarca ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro Marina Calderone per chiedere il completamento del Comitato amministratore dell’Inpgi 2 in seguito alle dimissioni di un componente lo scorso marzo. “L’organo statutario – sottolinea Annarita Patriarca – ancora oggi sta lavorando in difetto di composizione”. E dunque con un mancato subentro del candidato risultato primo tra i non eletti, nel caso specifico Vittorio Falco. Ecco il testo dell’interpellanza.

Al Ministra del Lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che: In seguito alle dimissioni presentate nel marzo del 2023 da un componente del Comitato Amministratore Gestione Previdenziale Separata dell’INPGI, l’organo statutario dell’ente previdenziale ancora oggi sta lavorando in difetto di composizione; il comma 6, dell’art. 12 dello Statuto dell’INPGI approvato con D.M. del 13.09.2007 recita espressamente che: “Nel caso in cui uno dei consiglieri cessasse dalla funzione per dimissione o altro motivo, sarà sostituito dal primo dei non eletti nella lista” in possesso dei requisiti previsti per la nomina; ai sensi di quanto disposto dal comma 3, dell’articolo 17, del medesimo Statuto

Annarita Patriarca

<< I membri del […] Comitato Amministratore che cessano comunque dalla carica nel corso del quadriennio sono sostituiti nei modi previsti per la nomina. I sostituti esercitano le loro funzioni fino alla scadenza dell’ organo in cui entrano a far parte.>>; l’articolo 9 dello Statuto, che disciplina gli adempimenti preelettorali e lo svolgimento delle elezioni, al comma 9 stabilisce che << Le elezioni dei membri del Comitato amministratore avvengono con votazione su lista elettorale unica nazionale>>;  in seguito alle elezioni per il rinnovo degli Organi Statutari del 17.02.2020, risulta essere presente un candidato primo dei non eletti, così come riportato nella graduatoria finale predisposta dall’INPGI il 17.02.2020 con prot. N° 132, il quale dovrebbe, ai sensi di quanto indicato nel citato art. 12, comma 6, accedere all’incarico di consigliere del Comitato amministratore per il quale si è candidato; il mancato subentro del candidato primo non eletto in seguito alle dimissioni di un componente del Comitato sta determinando un difetto di costituzione dell’organo che sta agendo in condizioni di non corrispondenza alla norma che, consequenzialmente, produce effetti anche sugli atti e i provvedimenti fino ad oggi adottati che potrebbero risultare illegittimi; sembrano porsi in contraddizione tra loro quanto disposto all’articolo 12, comma 6, e il richiamo contenuto negli articoli 9, comma 9, e 17, comma 3, in merito alla modalità di sostituzione del componente dimissionario; considerata la prassi adottata dall’Ente in passato per simili casi e per evidenti esigenze di economicità, al fine di ridurre al minimo i costi della predisposizione di una nuova tornata unica nazionale finalizzata all’elezione del componente subentrante, e al fine di restituire immediata e tempestiva operatività all’organo de quo, sarebbe auspicabile che la sostituzione fosse operata ai Numero di parole: 508 su 600 Pagina 1 di 2

Il ministro Marina Calderone

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA sensi del comma 6, dell’art. 12; dalla lettura complessiva delle norme che regolano il funzionamento dell’Istituto di Previdenza Gestione Separata in combinato disposto con lo Statuto del medesimo Istituto sembrerebbe configurarsi una possibile violazione delle leggi statali che disciplinano i sistemi democratici elettivi con consequenziale nocumento dei diritti soggettivi dei partecipanti alla vita dello stesso Istituto; Se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle vicende sopra esposte e, nel caso, se corrisponde al vero che il Comitato Amministratore abbia funzionato, in questi mesi, con organico ridotto e se non ritenga di dover adottare misure, anche di natura legislativa, volte a sciogliere il nodo interpretativo al fine di rendere inequivocabilmente chiare le procedure da adottare per la sostituzione dei consiglieri che cessano dalla funzione.